Boccacio skriver inte bara skabrösa historier om naturliga frestelser utan härliga saker som denna:
I.
O increata Maestá di Dio,
O infinita ed eterna potenza,
O Gesú santo giusto forte e pio,
Il qual se' pieno di somma sapienza:
Spirito Santo, a lo intelletto mio
Dona virtú fontana di clemenza,
E con la grazia tua in me discendi:
De la santa Passione il cor m'accendi.
II.
Acciò ch' io possa dire in versi e in rima
Divotamente con amaro pianto
(A' Vangelisti cominciando prima)
L' ordine de la storia tutto quanto,
Pigliando da lo piè fino a la cima.
E de' Dottor' devoti lo dir santo
Invoco; e chiamo per maestro e duce
Quella Donna che stea giusta la cruce.
III.
Per lo peccato che commise Adamo
Mandò Iddio il suo unico figlio
Da cielo in terra per l' uom ch' era gramo.
Ciascuno andando a lo eterno periglio.
De la salute nostra fu sì bramo ,
Che prese carne e fessi a noi simiglio.
De la Vergine nacque, e fecesi uomo
VI.
L' odor di quelio unguento tanto caro
E più la nostra gran fragilitade
Vinse i discepol' si che mormoraro ,
Freddi di cor, con poca caritade.
Giuda corrotto di veneno amaro .
Partita giá da lui ogni pietade,
Che perdimento é questo ! prese a dire:
Poteasi d'esso ai pover sovvenire.
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